A Wroclaw siamo giunti al penultimo giorno di gara, nelle World Bridge Series 2022. Oggi è stato assegnato il titolo Seniors Teams, e ancora tre tornei devono completarsi: i due tornei a coppie Mixed e Seniors, e il torneo Mixed Teams. Tutte queste manifestazioni incominceranno domani la finale per terminarla sabato, ultimo giorno di gara.
Incomincimo dunque dal titolo Seniors Teams che è andato alla squadra Vytas, formta dalla coppia lituana Olanski-Vainikonis e dal quartetto polacco Kowalski, Kwiecen, Romanski, Starkowski (Vytas è il diminutivo di Vytautas, il nome di battesimo di Vainikonis). La loro vittoria sembrava netta, perché dopo un primo tempo equilibratissimo si erano avvantaggiati nei due successivi salendo a +38, e nella parte iniziale dell’ultimo si trovavano addirittura a +59. Ma evidentemente questo non stava bene a Goodman, la squadra avversaria: e quando quattro tipi come Meckstroth, Berkowitz, Lair e Passell decidono di rimontare, ebbene rimontano: nelle ultime dieci mani del match hanno messo a segno un recupero di 49 a 1, chiudendo sotto di soli 11 MP. E’ mancato uno swing a Goodman per mettere la freccia e sorpassare: sappiate dunque che l’unico swing favorevole a Vytas nell’ultimo turno avrebbe potuto cambiare segno e spostarsi nell’altra colonna. Guardate la mano 18:
Lo slam a cuori è una buona scommessa a patto che lo giochi Est proteggendo il K di picche dalla cattiveria avversaria e così hanno fatto in sala chiusa gli americani affidando il contratto a Est che era Lair, mentre in aperta Kowalski e Romanski si sono fermati a manche. Attenzione: questa mano sposterà 11 MP in una delle due colonne, e noi (che anche se siamo solo al quarto board dell’ultimo tempo sappiamo già della rimonta successiva) ci rendiamo conto che questo slam sarà decisivo.
Forse vi state chiedendo come si fa a andare down: cinque cuori, cinque fiori sfruttando la compiacente posizione della Q di fiori, Asso e Re di quadri. Se la mano venisse giocata distrattamente al vostro circolo la manterreste in un amen e non la giudichereste degna di commento, senza magari neppure valutare a che percentuale di successo l’avete giocata (ve lo dico io: è il 34%, combinando la chance della fiori divisa e della Q in impasse). E difatti all’altro tavolo giocando manche Romanski ha fatto dodici prese in souplesse.
E allora come è successo che una star mondiale come Lair abbia perso questo slam? Intanto va detto che Kwiecen ha trovato l’unico attacco che non regalava immediatamente la mano, e cioè atout (si dice che contro gli slam si attacca aggressivo: non era questo il caso). E ora Lair si è reso conto che gli sarebbero bastate quattro prese a fiori se l’impasse a quadri fosse riuscito, perché sulle quadri avrebbe scartato le due picche e sarebbe arrivato a dodici per un’altra via. Battendo in testa Asso e Re di fiori avrebbe vinto tutte le volte che la Q fosse stata seconda (14% circa) più la metà del rimanente grazie all’impasse di quadri. Totale 57%: poco meno del doppio di chance rispetto alla “linea del circolo”.
E non si è campioni del mondo e non si viene a Wroclaw alla finale delle World Series per giocarsi uno slam a una linea così nettamente inferiore: ma le carte erano messe come le avete viste qui sopra, quindi Lair è andato ingiustamente down e il titolo lo ha vinto Vytas. Chiaro che se qui i vincitori sono stati fortunati, si sono giocate altre 55 mani nelle quali certamente Vytas ha meritato la vittoria; e tuttavia è sempre affascinante, negli incontri equilibrati, andare a individuare la sliding door che ha deviato il risultato in una direzione mentre avrebbe potuto farlo nell’altra.
Passiamo al torneo che ci interessa più direttamente, il Mixed Pairs che ha disputato ieri le due semifinali A e B. Nella prima si sono brillantemente disimpegnati Dario Attanasio e Gabriella Manara, che sono sempre stati in zona di sicurezza di qualificazone (ne passavano una cinquantina) e con un ottimo finale hanno chiuso undicesimi. Ma se pure la bandierina che l’accompagna è quella a stelle e strisce, non si può non citare anche la splendida performance della romanissima Giorgia Botta, che ricordo bambina o giù di lì sgambettare nei tavoli vicini ai miei per le sale di Salso nei campionati misti, e che da tempo si è trasferita negli Stati Uniti: ora la ritrovo al terzo posto della semifinale A in coppia con Zachary Grossnack, e l’aspetto fiducioso in finale.
La semifinale B è un altro paio di maniche: ieri l’avevamo definita calderone, perché da 64 coppie ne passano in finale A soltanto cinque. Ebbene, siamo stati benauguranti ieri nel rievocare l’impresa analoga di Cammarata e Valsega nell’Open perché Anastasia Di Lorenzo e Federico Iavicoli ce l’hanno fatta, rimanendo sempre nelle primissime posizioni e chiudendo secondi alla fine. Bravissimi: ma il nostro entusiasmo è velato da un pizzico di rimpianto, perché a tre turni dalla fine in zona qualifica c’erano ben tre delle coppie oggetto del nostro tifo smodato: anche Andrea Manno in coppia con la coreana Oh e Irene Baroni con Roman Zaleski erano dentro. Ma un finale sfortunato li ha fatti scivolare fuori, settimi di pochissimo Manno e Oh, undicesimi alla fine Baroni-Zaleski: peccato. Da domani le finali A e B.
La finale del Mixed Teams sarà fra Miniter (squadra scandinavo-statunitense con Sanna Clementsson, Joe Grue, Geir Helgemo, Jessica Larsson, Gillian Miniter, Fredrik Nystrom) che ha sonfitto Donner, mentre gli amici francesi di Coriandre non ce l’hanno fatta e dopo un ottimo primo tempo sono stati rimontati e sconfitti da Ferm, squadrone con i tre top player olandesi Sjoert Brink, Bas Drijvers, Simon De Wijs accoppiati due star come Christine Lund Madsen e la rientrante Daniela Von Arnim insieme alla capitana Barbara Ferm. Anche qui da domani la finale.
Finale anche per i Seniors Pairs, dove la semifinale è stata appannaggio della coppia inglese Holland-Mould.
Fonte: Bridge d’Italia Online
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